in anticipo rispetto all’edizione GOOGLE I/O 2017 fissata per il 17 maggio, nella serata di ieri GOOGLE ha ufficializzato ANDROID O, il nome in codice della prossima nuova versione del sistema operativo Android.
Le novità introdotte in questa release sono diverse, ecco riassunte di seguito quelle principali
Limiti alle attività in background
Con Android O ci saranno ulteriori importanti miglioramenti nella gestione della batteria. Tra le nuove misure adottate da Google per ridurre il consumo troviamo dei limiti automatici alle attività che le app possono svolgere in background
Nuovo sistema di notifiche
Con Android O gli sviluppatori possono definire dei canali per le notifiche generate dalle loro app in modo da migliorare il sistema di raggruppamento e facilitare la loro gestione da parte dell’utente

Inoltre le notifiche potranno essere posticipate per apparire in un secondo momento.
Gli sviluppatori potranno poi definire un colore di sfondo delle notifiche differente.
Picture in Picture
Il supporto della modalità Picture in Picture introdotto da Nougat per le TV sarà esteso anche agli smartphone e tablet consentendo di guardare i video mentre si sta utilizzando altre app.
Completamento automatico
Grazie a delle nuove API in Android O sarà possibile impostare un’app predefinita per la gestione del completamento automatico del testo, come ad esempio password, email, indirizzi o altro.
Connettività
Android O supporterà nativamente codec audio Bluetooth di alta qualità come ad esempio l’LDAC.

I dispositivi abilitati potranno inoltre contare sul Wi-Fi Aware, una tecnologia che permetterà di scoprire e connettersi ad altri dispositivi nelle vicinanze in maniera diretta, senza che sia presente un Access Point Wireless
Android O per ora è disponibile in versione Developers Preview solamente per gli smartphone Pixel, Pixel XL, Pixel C, Nexus 5X, Nexus 6P e Nexus Player.
Il rilascio della versione definitiva ai vari produttori è previsto da Google entro la fine del terzo trimestre (agosto-settembre, salvo ritardi), dopo l’arrivo di almeno altre tre versioni beta.